di Giorgio Pregheffi
“Dopo un anno ricco di soddisfazioni calcistiche e umane, il Lentigione Calcio comunica che l’allenatore Stefano Cassani (foto di Barbara Bastoni) ha deciso di proseguire altrove il suo percorso professionale”: così recitava testualmente il comunicato dei giorni scorsi della società reggiana col quale si annunciava la fine del rapporto col 35enne tecnico romagnolo: “La volontà era di rinnovare – dichiara mister Cassani – il Lentigione mi ha fatto una proposta, non si sono create le basi per proseguire insieme”.
Mister, sai già dove andrai?
“No, ma ho già vissuto situazioni analoghe: quando ho lasciato la Del Duca, non sapevo ancora cosa avrei fatto ed è arrivata poi l’offerta del San Marino e la stessa cosa è accaduta col San Marino, sono rimasto alla finestra finché mi è stata fatta la proposta dal Lentigione”.
Parliamo di questo campionato appena concluso: che stagione è stata quella del Lentigione?
“È stata una stagione molto positiva, merito prima di tutto dei ragazzi che hanno fatto un percorso favoloso, merito della società che ha saputo essere sempre presente. Per quanto mi riguarda ho sviluppato le mie idee, che hanno trovato una buona esecuzione grazie alla disponibilità di tutti”.
Quali giocatori ti hanno dato di più di quello che ti aspettavi?
“Premesso che il nostro segreto è stato il gruppo e la sua compattezza, è indubbio che qualche giocatore ha avuto un rendimento elevatissimo: Lombardi, in un ruolo delicatissimo, è stato insuperabile, Nappo è cresciuto in modo esponenziale e quando è arretrato come posizione, è stato determinante, Nanni ha avuto inizialmente la sfortuna di un acciacco che l’ha condizionato, poi, una volta che l’ha superato, ha spesso fatta la differenza con i suoi colpi, Sabba veniva da stagioni importanti e ha saputo confermarsi, Gasperini ha confermato di avere prospettive promettenti, Cavacchioli ha avuto un impatto incredibile e Capiluppi è stato bello allenarlo e poi sono riuscito a convincerlo che poteva essere utile anche avanzando la posizione. A proposito di ruoli, ho apprezzato la disponibilità di Battistello a schierarsi in certe occasioni come centravanti o l’adattabilità di Alessandrini a fare il terzino. La verità è che dovrei citarli tutti, anche quelli che hanno giocato meno, perché ognuno ha dato il suo contributo”.
Deluso per non essere arrivato a giocare la finale dei playoff?
“Sì, perché ci credevamo. D’altra parte anche il Tau meritava, è andata così”.
Il Forlì ha meritato di vincere il campionato?
“Sicuramente, è stata la squadra più forte, uno schiacciasassi e poi ha saputo vincere le partite in modo diverso, con soluzioni diverse”.
La delusione o le delusioni?
“Piacenza e Fiorenzuola”.
La squadra rivelazione?
“Sul campo lo Zenith Prato, peccato l’errore e la penalizzazione, perché nel girone di ritorno ha fatto grandi cose, mi dispiace, d’altra parte il regolamento andava applicato”.
Che succede ora a Lentigione?
“Non posso saperlo, posso solo dire che il Lentigione è una società modello, negli ultimi 5 anni ha disputato per quattro volte i playoff e una volta li ha vinti”.
Ripetiamo la domanda iniziale: hai ricevuto qualche proposta per il prossimo anno?
“Non cambia la risposta. Per ora non c’è niente di concreto, in ogni caso non ho paura a stare fermo. Per il momento guardo il Giro d’Italia e vado al mare”.