CARPI (4-3-3)

Ferretti 7. Si prende la palma del migliore perchè para il calcio di rigore calciato da Tzvetkov che poteva significare un sconfitta. Mai impegnato seriamente si fa comunque sempre trovare pronto.

Casucci (foto di Daniele Lugli) 6,5. Gioca una buona partita cercando di spingere per buttarla in mezzo ma anche in fase di copertura dove nonostante la giovane età si fa sentire sugli avversari (40′ s.t. Mollicone n.g. Minutaggio scarso e forse ne meritava qualcosa di più).

Boccaccini 6. Qualche rischio di troppo nel primo tempo ma non ha molto lavoro da svolgere.

Calanca 6. Tornato titolare pure lui soffre nel primo tempo poi nella ripresa tiene a bada un Sakoa che sembra spiritato.

Dominici 6. Meno propositivo del solito nel fase di appoggio anche perchè dalle su parti c’è Pio Ferrara che spinge molto.

Bouhali 5,5. Tiene il suo posto con le solite giocate semplici e tirando la carretta più indietro che avanti dove ci sarebbe bisogno (12′ s.t. Olivieri 5,5. Non fa meglio di Bouhali).

Yabrè 6. Primo tempo da comprimario, poi cresce alla distanza e nella ripresa si rivede a sprazzi il giocatore della prima parte di stagione.

Beretta 5,5. Gioca a sinistra ed è inusuale per lui. Non incide come altre volte. Lasciamo stare il fallo di mani che provoca il rigore perchè il giudizio è sempre a discrezione del direttore di gara.

Castelli 5,5. Dopo le ultime prove convincenti fatica a trovare spazio di manovra per affondare il colpo. Noi lo avremo comunque lasciato in campo (24′ s.t. Sabattini 6. Tiene la posizione senza sbavature).

Stanco 6. Ci prova con poca fortuna sui pochi palloni che gli arrivano. Viene a cercarsi la palla e da una mano alla squadra. Per questo abnegazione va premiato (32′ s.t. Laurenti 5,5. Prova a dare un scossa e ci prova due volte dal limite alzando troppo la mira in entrambe le occasioni).

Cicarevic 5. Sbaglia una infinità di palloni e continua a mancare ormai da tempo la sua fantasia. La posizione in campo da terzo attaccante non lo aiuta di certo (24′ s.t. Arrondini 6. Alla fine della fiera è sua l’occasione più ghiotta creata dal Carpi).