Rivisitiamo la 71° edizione del Torneo della Montagna di Reggio Emilia con l’alfabeto dalla A alla Z alla scoperta di curiosità, aneddoti e fatti accaduti durante la manifestazione estiva calcistica organizzata dal Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia.
A: come attesa. Quella del prossimo Montagna dove sono attese novità per quanto riguarda le iscrizioni con dei ritorni storici. Già sicuro quello del Casale e si parla anche di Cola e altre.
B come binomio vincente. Quello messo in piedi tra il noto imprenditore Enrico Grassi e Matteo Bimbi (nella foto insieme) a Cervarezza. Al primo colpo sono arrivati due titoli. Non male come inizio.
C come Cervarezza. E non potrebbe essere altrimenti visto che entrato nella storia del Montagna con la doppietta nei Giovanissimi e soprattutto nei Dilettanti dove con cinque titoli entra di diritto tra le più scudettate.
D come dimissioni. Quelle chieste in televisione dal guru del Montagna Bigio Braglia per un assistente reo di non aver visto il gol fantasma nella semifinale tra Gatta e Vettus, con la palla che era entrata sulla punizione calciata da Eugenio Predelli. Per l’altro assistente che ha segnalato l’espulsione di Grasso pena più lieve e sempre per Bigio andrebbe messo dietro una scrivania.
E come Elvio. Al secolo Zannoni. Aveva promesso che quando avrebbe compiuto 70 anni sarebbe tornato in pista. E il prossimo anno il Casale sarà al via con lui in panchina e Omar Dallari capitano in campo.
F come Felina. Gli ormai ex campioni in carica dei Dilettanti, sono stati l’unica società a partecipare in tutte e quattro le categorie presenti. Un amore per il Montagna senza confini.
G come Giovanissimi. Prima finale e subito primo titolo della sua storia per il Cervarezza di mister Gimmi Borghesi.
H come hours. Che tradotto dall’inglese significa orario. Intendiamo quello delle partite da rivedere per chi segue il Montagna agevolando chi dopo deve lavorare per offrire un servizio ai propri lettori.
I come indimenticati. Quelli che hanno fatto un pezzo di storia di questo torneo e che nel giorno della finale vengono ricordati con un premio speciale.
L come location. Che tradotto dall’inglese significa luogo e ambiente. Per una pausa con ristoro per panorama e la sistemazione ci sentiamo di attribuire il premio al Leguigno. Senza alcun dubbio.
M come multa. Quella di 50 euro rifilata al Gatta e definita in televisione dal direttore tecnico del Montagna, Giovanni Codazzi, ‘simbolica’ per il lancio dei due cestini durante la semifinale con il Vettus. Detto che il lanciatore non centra niente con il paese, siamo seri.
N come nera. La camicia indossata in televisione da Bigio Braglia dopo l’agitata semifinale tra Gatta e Vettus e per ‘celebrare’ il funerale del Montagna. In passato abbiamo visto di peggio.
O come organizzazione. Va dato merito ai volontari del Baiso di avere fatto un lavoro davvero grandioso per accogliere la finale con il sindaco Fabrizio Corti in prima linea. Distribuire 75 chilogrammi di gnocco fritto più il bere non è uno scherzo.
P come Pratissolo. Primo scudetto nella seconda edizione della categoria Amatori dove sulla carta le favorite erano altre.
Q come quattro. I rigori sbagliati consecutivamente dalla Cerredolese nei quarti di finale con il Cervarezza. Una roba rara da vedere nel calcio.
R come rifiuti. Che erano all’interno di due cestini di carta lanciati da uno spettatore dalla tribuna del Centro Coni di Castelnovo Monti nel corso della rissa scoppiata in campo. Fortuna ha voluto che nessuno si è fatto male.
S come sempre la solita storia. Puntualmente a un torto arbitrale, vero o presunto che sia, c’è qualcuno che ‘minaccia’ di non partecipare l’anno successivo. Stavolta è toccato a Ivano Pioppi del Vettus e sinceramente ci ha spiazzati.
T come Torneo della Montagna. Con tutti i suoi pregi e difetti un patrimonio da salvaguardare per tutto l’appennino reggiano perchè non è solo calcio.
U come Unni. Andrea il mister degli Juniores del Canossa che ha riportato il titolo in paese a 29 anni di distanza.
V come volante. Quello del trattore guidato da Enrico Grassi per trasportare i giocatori della categoria Dilettanti durante la festa nelle vie del paese termale.
Z come zappa. Quella che puntualmente si gettano sui piedi le squadre arrivate ai quarti di finale giocando le partite in contemporanea oppure a distanza ravvicinata pagando le conseguenze in termini di pubblico. Speriamo in tempi migliori.