Ripercorriamo la 70° edizione del Torneo della Montagna con le lettere dell’alfabeto e alcune curiosità che ci ha regalato la manifestazione estiva organizzata dal Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia e che si è conclusa sabato scorso.

A come Ametta. Parliamo di Stefano, numero dieci della Borzanese, che dopo aver segnato il momentaneo pareggio di è lasciato andare ad un gesto deprecabile passando sotto la curva degli ultras del Felina. Al rientro in campo dopo l’intervallo ha chiesto scusa e di questo gli va dato merito.

B come Borzanese. Ha portato due squadre in finale tornando a casa con il settimo titolo nella categoria Giovanissimi. Ha fallito il bis, ma niente male per una società che ha deciso all’ultimo di partecipare.

C come Cerrè Sologno. Protagonista in negativo nei Dilettanti e protagonista in positivo nei Giovanissimi con una finale giocata che seppure persa è stata giocata alla pari con la Borzanese. Inoltre un esempio di sportività.

D come disciplina. Bisogna anche parlare dei più bravi e non solo dei vincitori. La speciale classifica che riguarda la sanzioni disciplinari è stata vinta dal Cervarezza nei Dilettanti, dal Baiso negli Juniores, a pari merito con il Felina ma con meno squalifiche, e dal Terrasanta nel Trofeo dell’Amicizia.

E come esordi. Nel senso di debutti assoluti e stiamo parlando dell’Olimpia Roteglia nella categoria Giovanissimi e Dilettanti. Ovviamente qualcuno ha storto il naso per il bacino d’utenza dove potevano pescare, ma è una regola che non sempre vale nel Montagna.

F come Felina. Una lettera che non potevamo non dedicare a neo campioni in carica e che si ricuciono lo scudetto sulle maglie a nove anni di distanza dell’ultimo trionfo.

G come Guccione. Una stagione calcistica  da incorniciare per il bomber Giovanni, e non Filippo come qualcuno lo ha scambiato. Una quaterna d’autore: campionato di Eccellenza vinto con il Montecchio Maggiore, Torneo della Montagna vinto con il Felina, titolo di capocannoniere vinto e trofeo come miglior giocatore della finale vinto. Fate un pò voi.

H come Hotel. Parliamo del bar Skiply di Felina ritrovo abituale dei giocatori del Felina dopo le partite. Pur non essendo provvisto di camere qualcuno al termine dei festeggiamenti per il titolo vinto lo ha scambiato per un hotel dormendo su un divanetto posto all’esterno.

I come incauto. Parliamo della promessa fatta dal portiere del Felina, Maicol Zannoni, che intervistato dal Guru Bigio Braglia dopo la prima giornata aveva promesso che in caso di vittoria sarebbe andato in bicicletta fino a Formentera. Detto e fatto mica tanto perchè di mezzo adesso c’è il mare e non la Borzanese.

L come La Vecchia. Si è qualificata come terza e poi ha fatto fuori tutti gli avversari che si sono presentati sul suo cammino vincendo il 1° Trofeo dell’Amicizia riservato alla categoria Amatori.

M come macchina. Quella che ha fuso a Bologna l’attaccante della Sambenedettese, Ameth Fall, ingaggiato dal Vettus. Poi è stato prontamente recuperato e portato al campo da un solerte dirigente che non nominiamo.

N come novità. Quelle reclamate da qualcuno per evitare che il Montagna vada a sparire. Qualcosa abbiamo già visto e altre arriveranno ma a dosi misurate. Giusto così.

O come orari. Da rivedere quelle delle partite per agevolare anche il lavoro anche dei colleghi della carta stampata che in questa edizione sono letteralmente impazziti. Non è piaciuto a nessuno, e ci mancherebbe, la composizione dei quarti di finale della categoria Dilettanti.

P come pubblico. A vincere sono stati anche gli spettatori presenti sulle tribune sempre numerosi e rumorosi. Abbiamo assistito a veri spettacoli pirotecnici con tanto di fuochi d’artificio.

Q come quarti di finale. Da ripetere e mantenere l’esperimento riuscito, a nostro modo di vedere, di fare giocare i Giovanissimi per conto loro in modo da evitare che una prima incontrasse un’altra prima come già successo troppo spesso in passato. Questa è una categoria che merita rispetto alla pari delle altre.

R come ripartenza. Si poteva fare meglio o anche peggio. L’importante è stato ripartire a pieno regime con tutte le categorie dopo lo stop dovuto al Covid e dopo la parentesi della passata stagione con al via solo sei squadre della categoria Giovanissimi. Ed avere allestito quattro tornei non è mica roba da ridere.

S come sette. Il settebello, come i titoli vinti, calato nella categoria Juniores dal Baiso che in parte ripaga la delusione dei tifosi per l’eliminazione in semifinale dei più grandicelli.

T come tris. Se Guccione ha fatto quaterna i fratelli Zannoni con il Felina hanno fatto tris con in campo il portiere Maicol, l’esterno destro Cristian e fuori dal direttore sportivo Stefano.

U come uguale. Quello che non è cambiato nell’edizione numero 70 è stata la passione da parte di tutti, compresi noi giornalisti, per un torneo che ci fa sempre illuminare gli occhi e che quando finisce il giorno dopo già ci manca.

V come Victory. Che sarebbe Ogboy che giocando con la maglia della Querciolese si è portato a casa il titolo di capocannoniere nella categoria Giovanissimi. In realtà ne ha fatti sette con Joel Sula del Roteglia, ma lui è di un anno più giovane.

Z come zero. A rimanere al palo senza aver conquistato nemmeno un punticino sono state due squadre: il Felina negli Juniores e il Castellarano nel Trofeo dell’Amicizia.