Giorgio Pregheffi

Romulo Eugenio Togni (foto Vignoli) è il nuovo allenatore del Lentigione. Brasiliano di nascita ma italiano di adozione (è in Italia da 15 anni), ha alle spalle una carriera da calciatore, il suo ruolo era centrocampista, di tutto rispetto: ha messo insieme circa 400 gettoni, sommando le sue presenze nei vari campionati e ha disputato anche 17 partite in A con la maglia del Pescara segnando due gol. Come allenatore, ha guidato per tre stagioni il Mezzolara e qui i suoi ricordi sono tanti: “Tre anni importanti e difficili: il primo anno è stato faticoso ma ci siamo tolte diverse soddisfazioni, il secondo siamo partiti benissimo, ci siamo piazzati settimi anche se si poteva andare meglio, il terzo anno è stato un calvario, abbiamo avuto 25 casi di Covid, la salvezza è stata un miracolo, anzi un capolavoro”. L’anno scorso la brevissima parentesi all’Athletia Carpi: “E’ stata un’esperienza che mi ha fatto crescere – rileva mister Togni – sono contento di averla fatta”. E adesso l’approdo al Lentigione: “Sono stato contattato dal direttore sportivo Biagini – racconta Togni – e mi è stata fatta la proposta. Sono lusingato e anche sorpreso, mi ha fatto molto piacere: il Lentigione è una grande società, ambiziosa e negli ultimi anni è stata sempre al vertice in Serie D, per cui sono chiamato ad un compito impegnativo”.

Mister Togni, il Lentigione ha chiuso l’ultimo campionato al secondo posto a pari merito col Ravenna con 83 punti e ha vinto i playoff, per fare meglio si deve vincere il campionato?.

“È chiaro che si deve sempre cercare il meglio, nello stesso tempo bisogna mantenere i piedi per terra, essere cioè ambiziosi ma umili. Credo che tutto passi dal lavoro, bisogna lavorare bene”.

Da un brasiliano ci si aspetta un gioco d’attacco.

“Ma l’attacco ha bisogno che ci sia una protezione difensiva, credo soprattutto che alla base di un buon calcio ci siano principi semplici”.

Al momento attuale non c’è ancora la certezza sul campionato che il Lentigione giocherà se in Serie D o in Serie C

“La società è preparata a qualunque ipotesi”.

Per quanto riguarda i giocatori, la rosa è ancora da definire?

“Ho parlato con diversi giocatori che hanno disputato l’ultimo campionato, proprio per capire le loro intenzioni e al momento sto lavorando molto in questo senso. Anche in questo caso sono tranquillo perché la società sa come muoversi”.

Scusi una domanda personale, si trasferirà qui con la famiglia?

“No, farò la spola tra Lentigione e San Giovanni in Persiceto, dove ho la casa e vivo con la moglie e i nostri tre figli Eugenio, Flora e Romeo. Eugenio ha 5 anni, gli piace giocare col pallone, chissà…”