Assume dei contorni sempre più misteriosi la vicenda accaduta domenica scorsa prima della partita tra Baiso Secchia e Guastalla, valida per il girone B di Promozione, con la scoperta durante il riscaldamento delle due squadre di una traversa di una porta piegata con la gara che non è stata disputata e che poi è costata ai padroni di casa oltre che la sconfitta a tavolino anche un punto di penalizzazione e infine una multa di 300 euro per prima rinuncia, che poi di rinuncia non si tratta. Ma andiamo con ordine. Il Guastalla attraverso un comunicato stampa si è detto estraneo a qualsiasi tipo di responsabilità: “La società Guastalla Calcio a tutela della propria immagine e quella dei propri tesserati, rigetta ogni responsabilità in merito alle dinamiche che hanno portato alla sospensione della gara di Promozione Baiso -Guastalla, ribadendo con assoluta fermezza la totale estraneità e coinvolgimento dei propri tesserati presenti al campo”. Detto questo ci sono degli elementi nuovi. Prima di tutto durante il sopraluogo al momento dell’arrivo al campo la terna arbitrale ha chiesto proprio nei pressi della porta contestata (foto), di chiudere un buco provocata da una talpa che circola da quelle parti. Ma nel suddetto sopraluogo non si sarebbe accorta della traversa piegata, visto che nella sentenza del giudice sportivo non ne viene fatta menzione. Quindi, a ragion di logica, il tutto sarebbe accaduto durante il riscaldamento delle due squadre. Tra l’altro i dirigenti del Baiso Secchia si erano adoperati per fare una placca su misura che probabilmente avrebbe risolto il problema, ma pare che la terna arbitrale non abbia consentito a installarla sotto la traversa ma nella parte esterna, posizione che non sarebbe servita a niente per avere l’altezza regolamentare. Il Baiso Secchia ha già inoltrato ricorso e probabilmente gli verrà tolto il punto di penalizzazione, ma rimarranno la sconfitta a tavolino e la multa per una rinuncia a giocare che non c’è mai stata. A qualcuno era anche balenata l’idea di ritirare la squadra, ma poi ha prevalso il buon senso.