La Vianese è a un passo dal sogno e dopo aver conquistato ben 81 punti in 33 partite, il miglior punteggio di tutti e quattro i gironi del campionato di Promozione della regione, domenica si troverà ad affrontare il San Felice, avendo due risultati su tre a disposizione per volare in Eccellenza. “Siamo a buon punto, ma non è ancora fatta – ci spiega il tecnico Emore Iemmi (foto) – stiamo bene fisicamente, c’è ottimismo, ma come disse Trapattoni “non dire gatto finché non l’hai nel sacco” e quindi…”.
Iemmi, si aspettava i due pareggi del Bibbiano nelle ultime tre partite?
“No, non mi aspettavo nessuno dei due pareggi. Ciò significa che di partite facili non ce ne sono e lo dico anche per noi: dovremo infatti stare attenti domenica al San Felice perché non sarà una passeggiata. Se penso che un mese e mezzo fa eravamo quattro punti dietro al Bibbiano e malgrado questo non ci siamo mai dati per vinti e abbiamo sempre lottato, tant’è che oggi abbiamo tre punti di vantaggio su di loro. Comunque anche noi abbiamo gettato al vento qualche punto, come il pareggio contro il Terre di Castelli e la sconfitta a Castelnuovo Rangone”.
Quale è stato il segreto che vi ha fatto cambiare marcia: i gol di Adusa?
“Adusa, a parte la partita contro lo Sporting Scandiano nella quale ha giocato solo uno spezzone per infortunio ha segnato 8 reti in 6 partite, ma è solo il finalizzatore di un gioco di squadra così come lo sono gli altri attaccanti che abbiamo in rosa. Da quando abbiamo trovato la quadra giocando con le tre punte il nostro campionato ha preso la direzione giusta. Inizialmente il tridente non lo usavo ma nell’ultimo periodo dopo aver parlato con gli attaccanti mi sono convinto. E’ vero che tre attaccanti in campo possono essere un peso da sopportare per una squadra, ma se c’è la volontà da parte loro di sacrificarsi allora possono diventare un risorsa. Così è stato e abbiamo fatto quel salto di qualità che ci serviva. Però ci tengo a specificare che sarebbe troppo riduttivo parlare solo di chi fa gol, perchè il merito è di tutto il gruppo formato da una rosa ampia con giocatori che volte sono costretto a sacrificare ma che giocherebbero titolari ovunque. La rosa ampia ti consente anche di fare degli allenamenti con grande intensità e questo alza il livello di tutta la squadra”.
Domenica affronterete un San Felice salvo, non teme che i ragazzi sottovalutino l’impegno?
“Non dovranno farlo assolutamente: staccare la spina potrebbe essere disastroso. I nostri prossimi avversari sono salvi, ma magari ci tengono a chiudere bene di fronte al loro pubblico battendo la capolista. Le nostre motivazioni, però, dovranno essere superiori alle loro, così come dovrà fare la differenza il livello della nostra squadra che è senz’altro elevato. Ma dovremo anche stare attenti a non dare nulla per scontato”.
Questo gruppo, secondo lei, sarebbe pronto per giocare in Eccellenza così com’è?
“Di certo è un buonissimo gruppo su cui vare valutazioni, ma su questo deciderà il direttore sportivo che sa il fatto suo e capirà cosa ci sarà da fare. Comunque in Eccellenza non ci siamo ancora arrivati, quindi, testa bassa e pensiamo al San Felice, visto che non sarà una passeggiata”.