Dopo aver guidato il Castellarano negli anni storici dell’approdo in Serie D e tante esperienze tra Eccellenza e Promozione, Marco Paganelli (nella foto di Lorenzo Chierici), ha accettato la proposta del Montecchio, girone B di Promozione, ereditando la squadra da Simone Siligardi che ora sta cercando di rilanciare nonostante il mercato gli abbia tolto due pedine importanti quali il difensore Simone Blotta e il centrocampista Daniele Fornaciari che hanno accettato proposte da categorie superiori.

Paganelli, come sta il Montecchio? Che squadra ha trovato al suo arrivo?

“Una squadra convalescente, con molti giocatori con problemi fisici e altri non in condizione perché, seppur clinicamente guariti, reduci da infortuni  dovuti probabilmente al lungo periodo di inattività dovuto al Covid-19”.

Durante il mercato di riparazione ha perso due giocatori cardini come Blotta e Fornaciari, ma il diesse Ivan Galaverna ha inserito anche altri elementi. 

“Blotta e Fornaciari sono due buoni giocatori, come ce ne sono altri nel nostro gruppo. Naturale che abbiano voluto cambiare ricevendo richieste dall’Eccellenza. Non ci è parso che fosse il caso di chiedere loro un sacrificio e di trattenerli. Mi spiacerebbe solo se la loro partenza fosse, in qualche modo, legata al mio arrivo. Per il resto abbiamo ritenuto fosse il caso di dare spazio ai giovani che avevamo già in rosa. Negli ultimi giorni si è anche unito a noi Francesco Quintavalla (2003) proveniente dal Monticelli che va ad aggiungersi al gruppo dei giovani interessanti a nostra disposizione”.

Ora, quale è reale potenziale della sua squadra? 

“Non saprei. Difficile dire. Credo che la nostra classifica attuale rappresenti ciò che al momento valiamo”.

Questo periodo di sosta forzata causa pandemia crede che, tutto sommato, possa essere positivo per recuperare gli infortunati oppure è un problema perché toglie il ritmo partita?

“Prima di tutto vorrei dire che, a mio avviso, la decisione di sospendere i campionati è assolutamente corretta e necessaria e per noi può rappresentare un’opportunità. Per recuperare gli infortunati e per far ritrovare la condizione ai diversi atleti reduci da infortuni più o meno gravi”.

Lei che di bomber di razza ne hai allenati tanti, crede che Bedotti possa farvi fare la differenza da qui a fine stagione?

“Andrea è già risultato decisivo nella prima parte di stagione. Anche l’ultima partita l’ha decisa lui con un paio di giocate notevoli per i gol poi di Capitani e Attolini. Il problema con lui sarà fargli mantenere la condizione attuale il più a lungo possibile”.

Secondo lei chi è il centravanti più forte del vostro girone?

“Non sono in grado di giudicare perché diversi giocatori non li conosco. Daniele Barozzi è senz’altro un fuoriclasse per queste categorie. Anche se sono convinto che il centravanti più forte in assoluto potenzialmente ce lo abbiamo noi e mi riferisco ad Attolini che deve solo ritrovare la condizione giusta”.

Siete a un punto dalla zona playoff: crede che a fine stagione riuscirete a raggiungere questo obiettivo? E come vede la lotta al vertice?

“La classifica è meglio non guardarla al momento. Per adesso dobbiamo pensare a migliorare la nostra condizione e ritrovare un’idea di squadra. E’ troppo tempo che ci alleniamo in 10 o 12 al massimo. La lotta al vertice non ci riguarda. L’obiettivo è di migliorare dopodiché i risultati, se arriveranno, saranno una conseguenza del nostro, eventuale, miglioramento”.

Ora che conosce la realtà montecchiese, cosa crede che manchi a livello strutturale e societario perché la società possa fare il salto in Eccellenza?

“Onestamente non sono in grado di giudicare. Sono a Montecchio da troppo poco tempo e non so nemmeno se ho le competenze per giudicare. Quello che ho visto è che ci sono belle strutture ed una buona organizzazione. Al di là della mia squadra, stiamo comunque parlando di una società che fa svolgere attività sportiva ad oltre 250 ragazzi. Credo che, solo per questo, il Montecchio Calcio meriti un ringraziamento oltre che il massimo sostegno possibile da parte di chi ha la possibilità di fornirlo”.

Con la società ha fatto un accordo per un anno e mezzo oppure ne riparlerete a fine stagione? Se dovesse rimanere, cosa crede serva a questo Montecchio per puntare al vertice?

“In realtà ho contratto quinquennale. A parte gli scherzi il mio impegno è limitato a questi ultimi mesi della stagione, per il futuro vedremo. Sarò noioso, ma la lotta la vertice non è una cosa che ci riguardi. Al momento dobbiamo solo pensare a metterci a posto, sia singolarmente che a livello di squadra”.

Il vivaio del Montecchio, anche in forza dell’accordo con l’Atalanta, sta continuando a crescere. Anche in prima squadra o nella Juniores ha giocatori di belle speranze sui quali costruire il futuro?

“Assolutamente sì. Sono rimasto molto colpito dalle qualità dei ragazzi che fanno parte del gruppo della prima squadra ma anche di altri ragazzi del gruppo della Juniores. Ma credo anche che di questo fatto se ne siano rese conto anche diverse squadre di categoria superiore”.

Lorenzo Chierici
UFFICIO STAMPA