E’ stata una chiamata del tutto inattesa, ma estremamente gradita, anche se fare il profeta in patria non è facile per nessuno. Giacomo Ferretti (nella foto a sinistra insieme al d.s. Matteo Panciroli), ex allenatore delle giovanili della Reggiana, poi responsabile del Settore Giovanile anni dopo, ha rilevato la panchina del Montecchio, neo promosso in Eccellenza, dopo l’esonero a sorpresa di Andrea Capanni. Laureato Isef ha smesso di giocare a 30 anni scegliendo di fare l’allenatore negli Allievi Nazionali del Brescello quando era in Serie C1, per poi passare alla Falkgalileo e successivamente alla Beretti del Sassuolo, prima di approdare alla Reggiana dove è rimasto per tanti anni alla guida degli Allievi poi Giovanissimi. In seguito, chiamato dall’ex d.s. granata Massimo Varini, passò in prima squadra allo Spezia in C, prima come vice di D’Adderio poi di Alessandro Pane, entrambi ex bandiere granata, e di nuovo alla Reggiana con Barilli presidente, alla guida della Beretti. Lasciata la Reggiana, dopo che si era parlato di una sua promozione in prima squadra, mai arrivata, Ferretti ripartì dall’Entella come match analyst, poi a Vercelli chiamato di nuovo da Massimo Varini, per poi tornare alla Reggiana di Piazza con Grammatica, quando fu coordinatore del vivaio con allenatori del calibro di Paolo Beretti, attuale mister del Lentigione, Cris Gilioli, oggi al Sassuolo e Paolo Zanetti, sulla panchina dell’Empoli in Serie A. L’anno scorso torna nei dilettanti come vice di Bobo Notari alla Piccardo Traversetolo: “E’ stata una richiesta inattesa – spiega Ferretti – e Capanni aveva fatto un lavoro egregio, ma il presidente Palmia, che è un mio vecchio amico, mi ha chiamato, proponendomi la panchina. Io e Bobo Notari, persona eccellente e tecnico straordinario, avevamo terminato il ciclo a Traversetolo e mi ero già messo il cuore in pace per questa stagione”.

Cosa si dice a Montecchio della nuova società e ora anche del fatto che sia lei, un montecchiese doc, a guidare la squadra?

“Inizialmente c’erano critiche sulla società che veniva considerata giovane e inesperta, ma i fatti hanno dato loro ragione, tant’è che il Montecchio ha raggiunto traguardi mai conquistati in precedenza. Se mi fermo al bar tante persone mi chiedono qualcosa sulla squadra. Mi auguro che ci si possa salvare, ma di certo, questa società, viste le cifre che girano, non ha fatto e non farà il passo più lungo della gamba, quindi cercheremo di salvarci con ciò che abbiamo costruito e se non dovessimo riuscirci ripartiremo dalla Promozione, ma prima che possa accadere venderemo cara la pelle fino all’ultimo istante”.

Il d.s. Panciroli ha portato a casa diversi giocatori interessanti come Borghi, Davoli e Bedotti, così come ha confermato diversi big. Dopo le prime settimane di lavoro, come valuta il suo Montecchio?

“Borghi e Bedotti erano già stati presi prima del mio arrivo, poi la società mi ha chiesto se mi fosse andato bene Davoli e io ho dato il mio benestare. Poi è arrivato Voltolini, che conoscevo, ma che non ho avuto alla Reggiana, perché quando sono arrivato io è andato via lui. Ora è arrivato Torri, un jolly mancino di difesa, classe 2004. Insomma, in questa categoria ci sono corazzate con budget pazzeschi e noi abbiamo fatto ciò che potevamo e faremo di tutto per salvarci con chi abbiamo”.

Il vostro reparto arretrato però è di livello eccellente…

“Sì, lì ho l’imbarazzo della scelta, mentre in avanti non abbiamo un bomber da 15 gol, ma possiamo puntare su giocatori di qualità e strutturati come Attolini e Bedotti. Attendiamo il rientro di Nicolò Dallaglio, che per noi sarà decisivo, reduce da un brutto infortunio l’anno scorso, mentre credo che manchi qualcosa in mezzo, anche in termini di fisicità, ma questa settimana dovremmo chiudere con un giocatore duttile che dovrebbe completare l’organico. Ho avuto i ragazzi a disposizione solo dal 17 agosto, o almeno in quella data sono rientrati tutti, e ora stiamo lavorando bene. Dove potremo arrivare, però, lo scopriremo solo strada facendo”.

(ufficio stampa Montecchio Calcio)