Tommaso Panelli (foto di Daniele Lugli) ha ritrovato una maglia da titolare nel Carpi contro la Lucchese, dopo l’infortunio alla spalla che l’ha tenuto fuori a lungo. Ora, insieme ai suoi compagni, è atteso dalle due gare ravvicinate di Pesaro (venerdì 25) e Arezzo (martedì 29 al Cabassi), undicesima e dodicesima del girone B di Serie C. «Veniamo da 1 punto in due partite – ha detto Panelli in conferenza stampa – ma soprattutto da tre sconfitte consecutive in trasferta e quindi sappiamo che dobbiamo invertire questo trend. Vedo la squadra come l’ho sempre vista tranne forse solo a Piancastagnaio, dove abbiamo avuto un passo falso che in un campionato ci può stare. Arriviamo motivati, carichi, consapevoli che se il Carpi fa il Carpi può mettere in difficoltà chiunque come ha sempre dimostrato, quindi andremo a giocare la partita a viso aperto cercando di portare a casa dei punti».

Rispetto alle prime 7 giornate, le ultime 3 hanno mostrato un Carpi un po’ diverso, più solido ma meno arrembante: una scelta o dinamiche scaturite dalle singole partite?

«Per il nostro modo di giocare i moduli sono dei numeri. Abbiamo compiti ben precisi in campo per cui anche se non ci troviamo in posizioni non standard cerchiamo sempre di affrontare le partite nello stesso modo, cercando di dominare il gioco, prendere alti gli avversari. Non vedo insomma un cambio di modulo o di scelte, sono solo diversi gli interpreti».

Insieme agli altri difensori, cercate sempre l’impostazione da dietro senza mai buttare il pallone. 

«Non siamo una squadra che la può mettere solo sul fisico, abbiamo un’ottima tecnica di base e credo che abbiamo grandi margini di miglioramento. Vogliamo dare ai nostri attaccanti la possibilità di avere più occasioni possibili, senza complicarci la vita ma con più palloni puliti possibili».

Il tuo inizio di stagione è stato ottimo fino all’infortunio alla spalla che ti ha tenuto fuori: come stai?

«Un po’ di dolore c’è ancora ma è sopportabile, gli esami dicono che la spalla è a posto e anch’io sto prendendo più consapevolezza, essendo stato il mio primo infortunio alla spalla. Contro l’Ascoli ho provato ma non ero ancora pronto, adesso sto bene e sono pienamente a disposizione».

Dopo le assenze tue e di Calanca, a Pesaro mancherà Rossini: che partita state preparando?

«La Vis Pesaro è una squadra a trazione anteriore, che gioca con due centrocampisti che facevano gli attaccanti e sappiamo la loro forza. Ma come dicevo se noi facciamo il Carpi li possiamo mettere in difficoltà, cercheremo di impostare la nostra partita senza andare là a speculare. Hanno 6-7 giocatori offensivi, dovremo trovare le contromosse per far risaltare le nostre certezze e limitare le loro».

Come ti trovi a Carpi dentro e fuori dal campo?

«Ho trovato subito un buon feeling, avendo un cane apprezzo molto i tanti parchi della città. A livello di società, ho trovato un club ambizioso, con persone competenti, serie, in cui il dialogo è alla base di tutto. Mi trovo bene, il gruppo che ha vinto l’anno scorso ha accolto tutti noi nuovi molto bene, facendoci capire e indirizzandoci. Sono tutti ragazzi umili e so anche per esperienza personale che si vince col gruppo. Questa è una squadra giovane che secondo me può dare tanto».

Dopo gli anni di C tra Turris e Sorrento, il passaggio al Carpi cosa rappresenta nella tua carriera?

«Per me è molto stimolante, è la prima volta che mi trovo ad essere anagraficamente il più vecchio, quindi c’è senso di responsabilità nel portare nello spogliatoio le mie esperienze. Mi è piaciuto subito l’entusiasmo che ha questa società e che è anche il mio, ho 30 anni ma non sto certo guardando alla fine. Carpi per me è un’opportunità per crescere insieme, vorrei farlo insieme a questa società».

Che differenza hai trovato tra il girone C in in cui hai militato negli ultimi due anni tra Turris e Sorrento e il B?

«Sono diversi, nel C l’ambiente in cui giochi conta molto, trovi pubblici caldi, squadre magari meno organizzate ma con più nomi. Questo è un girone con squadre più organizzate, tosto, in cui secondo me il Carpi sta facendo il suo buon campionato, siamo una squadra nuova che ha ancora bisogno di amalgama. Dobbiamo stare lontani dalla zona calda della classifica per lavorare con entusiasmo, ma col passare del tempo possiamo solo migliorare».

(fonte la voce.it)