Matteo Arati (nella foto a destra in maglia verde), centrocampista classe 1990, nel mercato invernale si è trasferito dal Terre di Castelli al Real Formigine, sempre nel girone A di Eccellenza, e si è riscoperto goleador dando ossigeno alla classifica dei modenesi. Cinque le reti segnate in quattro partite e poco importa se di questi quattro sono stati segnati su calcio di rigore. Perchè i rigori vanno comunque realizzati. “Diciamo che è stata un situazione che è stata casuale – spiega Arati – perchè al mio debutto sul campo del Fabbrico ci hanno concesso un rigore e nessuno mi ha detto niente nonostante non fossi stato designato. Ho segnato e da lì in avanti li ho sempre tirati io. Quindi è nato tutto per caso”.

Matteo, ieri addirittura una doppietta sul campo del Colorno che è stata la tua casa per quattro stagioni e dove hai indossato anche la fascia da capitano?

“Quello che è successo ieri lo definisco paradossale, perchè è accaduto in uno scontro diretto per la salvezza in quella che è stata la mia casa per molto tempo. Alla fine mi è dispiaciuto vedere delle facce tristi di persone alle quali sono stato molto legato, ma per noi sono stati tre punti fondamentali per quello che è il nostro percorso”.

Che è poi raggiungere la salvezza.

“La vittoria di ieri ci da tanta energia mentale, poi è normale che nella situazione in cui siamo dobbiamo lottare ancora più degli altri”.

Questo è stato il primo trasferimento invernale della tua carriera. Ce lo spieghi?

“E’ vero. A me non è mai piaciuto passare ad un’altra squadra nel mercato invernale. Stavolta con il Terre di Castelli si era creata una situazione inaspettata e ho dovuto prendere questa decisione”.

E la scelta è stata quella giusta?

“Sì, perchè qua a Formigine sono libero mentalmente e mi sento benvoluto da tutti. Ero consapevole che la situazione era difficile e che si sarebbe stato dal lottare per la salvezza, ma tutte le squadre lottano per qualcosa”.