Sabato prossimo presso Bologna Fiere, Sala Italia in Piazza della Costituzione 4, in prima convocazione alle ore 9 e in seconda convocazione alle ore 10 si  terrà l’Assemblea Ordinaria Elettiva per il rinnovo delle cariche elettive quadriennali, a valere per il quadriennio 2024/2028, del Comitato Regionale Emilia Romagna. Per la la poltrona di Presidente l’unico candidato è l’attuale numero uno del Crer, Simone Alberici (foto), che proprio oggi ha ottenuto la designazione da parte di 504 società sulle 640 aventi diritto. Per essere rieletto Alberici dovrà ottenere la maggioranza dei voti dei presenti all’assemblea.

Presidente Alberici, 504 designazioni sono sintomo di un buon lavoro svolto in questi quattro anni da parte sua e del suo consiglio.

“Ci tengo a precisare che le abbiamo raccolte nel giro di una settimana e potevano anche essere di più. Di certo si è creato un buon rapporto ed è stato fatto anche un buon servizio a favore delle società. Poi qualche polemica ci può stare perchè non si può sempre accontentare tutti”.

Ci può riassumere gli obiettivi raggiunti da lei e dalla sua squadra in questi primi quattro anni di mandato?

“I playoff anche in Eccellenza e uniformati fino alla Terza Categoria a livello regionale, gli anticipi al sabato e al riforma dei campionati giovanili. Continueremo sulla strada intrapresa della formazione e informazione tramite incontri con le società che in questi quattro anni non sono mai mancati”.

L’abolizione dell’obbligo dei giovani può essere definito il fiore all’occhiello?

“La definisco un’innovazione presa di comune accordo con le società che hanno deciso di non continuare su questa linea”.

Lei è d’accordo?

“Sia quando ero un dirigente che da presidente del Crer ho sempre detto pubblicamente che questa regola andava abolita”.

In Serie D da questa stagione sono diminuiti da quattro a tre obbligatori in campo. Pensa che anche la Lega Nazionale Dilettanti stia andando verso la direzione dell’abolizione totale?

“Penso che in Serie D sia ancora presto anche se la riduzione ha comunque comportato una scelta. Ma saranno comunque anche qui le società ad essere decisive”.

Nei suoi quattro anni di mandato avete anche gestito l’era del Covid e non è stato un periodo semplice.

“C’erano tanti dubbi e la sensazione che molte società avrebbero mollato. Fortunatamente non è accaduto e anzi c’è stato un aumento con 40 società in più che si sono iscritte in Terza Categoria passando da 85mila a 90mila tesserati”.

Concludiamo con le sfide future nel caso venga rieletto.

“Prima di tutto migliorare i rapporti con le società professionistiche per dare una mano ai settori giovanili delle nostre società. E questo è un equilibrio sul quale dovremo ragionare. Poi un altro tema a cui tengo è aiutare a livello finanziario le società considerato che con la riforma dello sport le spese sono aumentate. E qui dovremo sensibilizzare la politica a tutti i livelli. Infine valorizzare sempre di più i nostri campionati”.