La moderna Serie D, così come la conosciamo oggi, non è mai stata esplorata dal Salsomaggiore (nella foto da SportParma). Ma, scandagliando negli archivi e nei ricordi, si scopre che il club parmense conobbe l’antenata della quarta serie del calcio italiano e, addirittura, fece anche una cameo nella terza divisione. Era la stagione 1947/1948 e il Salsomaggiore si trovava a disputare la Serie C, regolamentato all’epoca dalla Lega Interregionale di Nord, Centro e Sud. Una mastodontico campionato, quello dell’area di Centro (con sede a Firenze), composto da 96 squadre suddivise in sei gironi da 16 società, tra cui l’US Salsomaggiore che, arrivato tredicesimo in classifica nel girone L, retrocedeva assieme a Vignolese, Altedo, Conselice e Ferrovieri Bologna, inaugurando la Promozione che si sarebbe conosciuta a partire dal ’48/’49. L’annata a partire dalla quale si disputano campionati del massimo livello dilettantistico a suddivisione regionale, che nel tempo, a causa a delle varie riforme, ha cambiato diverse denominazioni: Promozione, IV SerieCampionato Interregionale, Campionato Nazionale Dilettanti, e, infine, Serie D. Non tragga in inganno il parallelismo lessicale: la Promozione del calcio del Secondo dopoguerra era cosa ben più simile all’attuale Serie D che non ai contemporanei campionati regionali di Promozione. E in quella Promozione della Lega Interregionale, che sottostava alla Serie C, il Salso ci rimase per 4 stagioni consecutive: dal ’48/’49 al ’51/’52, quando perse sul campo la categoria e idealmente la possibilità di giocare nella nuova IV Serie, inaugurata l’anno successivo. 70 anni dopo, in un altro calcio, l’ASD Salsomaggiore 1931 è riuscito a regalarsi l’ingresso nella massima serie del calcio dilettantistico, quello che apre le porte al professionismo, grazie alla cavalcata in Coppa Italia di Eccellenza e alla concomitante vittoria nel campionato pugliese del Barletta prossimo e ultimo avversario di una stagione memorabile. «Negli ultimi 50-60 anni il Salso sicuramente non c’era mai stato in Serie D – ricorda il presidente gialloblù Carlo Granelli – anche se, nella sua epopea, il cavalier Gerini, tra gli anni Ottanta e Novanta, ha provato la scalata, pur militando sempre tra Promozione e Prima Categoria». Il numero uno della dirigenza dei termali non ha nascosto tutta la gioia per il traguardo raggiunto: «Siamo contenti di aver centrato un risultato impensabile: ci prepariamo alla Serie D, ci proveremo con le nostre capacità. Il successo va condiviso con tutti: allenatori, staff e giocatori, ma soprattutto con quei dirigenti e volontari che gravitano attorno al Salso. Devo solamente ringraziarli: senza di loro le nostre attività non si potrebbero fare. Dietro al presidente c’è una filiera di persone che lavorano con impegno e passione. E quando c’è una società forte i risultati alla lunga arrivano. E poi un ringraziamento particolare va anche ai tantissimi sponsor che ci hanno permesso di affrontare in questi anni i campionati di Eccellenza e che ci permetteranno, con serenità, di disputare anche la prossima Serie D». Anche il direttore generale salsese Filippo Berti ha raccontato tutte le sue emozioni. «Domenica scorsa è stata una giornata vissuto in modo emozionante, come non capitava da tempo negli ultimi anni, insieme a staff, giocatori, famiglie presso il “Terzo Tempo” dello stadio “Francani”. Abbiamo vissuto anche i momenti che ci potevano impedire questo traguardo, per tutti i 120 della gara tra Barletta e Martina. Alla fine abbiamo festeggiato: champagne per tutti e presidente in lacrime». Berti, a conoscenza di quel precedente storico del Salsomaggiore in Serie C che 74 anni fa, non mette in secondo piano l’impresa compiuta dal gruppo gialloblù di quest’anno: «Abbiamo creduto nelle cose che abbiamo fatto in tutte queste stagioni, per le quali abbiamo faticato e siamo stati criticati. Ma, se si crede fermamente in ciò che ogni giorni si cerca di costruire, è possibile anche che i miracoli prima o poi arrivino». Ora, l’ultimo miracolo sarà chiamata a compierlo la squadra di mister Francesco Cristiani sabato nella finale di Coppa Italia Dilettanti contro il team pugliese: «Il mister è già tornato sul suo pianeta, che è quello del lavoro e dell’attenzione – chiosa Berti – a Rieti giocheremo contro una super squadra con una dimensione ben diversa dalla nostra, ce la metteremo tutta. E nella partita secca tutto è possibile. Ma a Rieti sarà una bella festa sia per noi sia per il Barletta».

(servizio di Lorenzo Fava per SportParma)