Pistoia è una città toscana di 90 mila abitanti. Calcisticamente la squadra che la rappresenta è la Pistoiese, fondata nel 1921, ed è ricca di storia con campionati importanti a livello professionistico e soprattutto ha disputato un campionato di Serie A nella stagione 1980/1981: il giocatore simbolo era Mario Frustalupi, ma giocarono in maglia arancione quell’anno fra gli altri anche l’ex ct della Nazionale Marcello Lippi, Rognoni e Borgo nonché Mauro Bellugi arrivato con Chimenti nel mercato autunnale. Il presidente era Marcello Melani, cui è intitolato lo stadio. Attualmente il massimo dirigente del sodalizio toscano è l’imprenditore tedesco Stefan Lehman. La guida tecnica è stata affidata a Emmanuel Cascione (foto dalla pagina fecebook della società), calabrese di nascita ma che è vissuto a Viareggio, 39 anni, un passato da calciatore quando era un centrocampista, di buon livello: West Ham, Pistoiese, Reggina, Pescara (“Avevo Zeman come allenatore e ho fatto anche la Serie A”, ricorda Cascione) e Cesena (113 gettoni) le tappe principali della sua carriera. Come allenatore Cattolica, primavera del Napoli e Sassuolo Under 18 le sue esperienze. E ora l’avventura con la Pistoiese: “La società ha fatto investimenti importanti – rileva mister Cascione – per cui non possiamo nascondere le nostre ambizioni. Sono tante le componenti che servono per vincere e poi è un campionato difficile con tante squadre ambiziose e ben attrezzate: Giana Erminio, Carpi, Ravenna e Forlì e in più ci possono essere outsiders come Aglianese e Fanfulla. Per quanto riguarda la Pistoiese – prosegue Cascione – finora siamo andati abbastanza bene. Siamo imbattuti, il che significa che la squadra è compatta, semmai manca qualcosa sul piano della finalizzazione (solo 4 gol fatti n.d.r.) e abbiamo fatto troppi pareggi”. Ecco il suo giudizio sull’avversario nell’ottava giornata di andata del girone D di Serie D: “La Bagnolese è una formazione molto giovane, spensierata, non va assolutamente sottovalutata, ma abbiamo bisogno di una vittoria in casa”.
Giorgio Pregheffi