Dopo aver vinto il girone B del campionato di Promozione vincendo lo spareggio con la Pontenurese, il Tonotto si appresta a lasciare San Secondo e trasferirsi in blocco a Colorno dove inizierà una nuova era. La nuova stagione di Eccellenza verrà affrontata sotto il nome di Colorno, clausola imprescindibile e imposta da quest’ultimi, mentre ci saranno degli inevitabili cambiamenti a livello dirigenziale, con l’attuale presidente del Tonotto, Pier Antonio Gherardi (foto da SportParma), che diventerà il nuovo presidente e attuale presidente del Colorno, Mauro Saccani, che ricoprirà il ruolo di vice. Gherardi  in un’intervista rilasciata a SportParma al collega Lorenzo Fava ha svelato il progetto futuro assieme al club gialloverde.

Gherardi come avevamo anticipato a marzo, il futuro del Tonnotto San Secondo sarà a Colorno.
«Sì, ora posso confermare. Noi andremo a Colorno. Il motivo fondamentale è che le strutture di San Secondo non sono omologate per l’Eccellenza e non lo sarebbero neanche per la Promozione. Lo scorso anno la Federazione ci aveva dato una deroga per l’omologazione in questa categoria con l’impegno però di sistemare le problematiche relative agli spogliatoi e quelle generali. In più si aggiunge la problematica che non c’è un campo d’allenamento. E a questo punto anche la coesistenza tra settore giovanile e prima squadra è impossibile: non c’è spazio. Non c’è spazio per una squadra in Eccellenza a San Secondo. La priorità a questo punto è far proseguire il settore giovanile. Per me è un orgoglio aver portato il settore giovanile da 30 a 150 ragazzi. Noi avevamo provato a fare un accordo con la Bassa Parmense, ma le collaborazioni sono sempre difficili».

Per quali motivi nasce questo futuro insieme a Colorno?
«Colorno è un’opportunità che non ci siamo lasciati scappare. Il motivo dell’unione delle forze è fare un passo indietro rispetto a quello che ha fatto il Colorno lo scorso anno. L’era Vicini ha portato un mondo del professionismo. Noi torneremmo con una dimensione ai fini del dilettantismo: ci alleneremo di sera e con giocatori locali. Questa visione del calcio, forse, va a discapito dei risultati, ma vogliamo portare anche a Colorno le nostre idee e quello che abbiamo fatto in quattro anni a San Secondo».

Come si strutturerà l’unione fra Tonnotto e Colorno?
«Tutto il Tonnotto San Secondo va a Colorno, così come il Madregolo a suo tempo era andato a San Secondo. Poi, i dirigenti che metterà a disposizione il Colorno ci daranno una grossa mano e con loro collaboreremo. Con me ci saranno tutti quello dello staff tecnico e dirigenziale: ovviamente integreremo con i dirigenti del club gialloverde. Il Tonnotto come main sponsor rimarrà sicuramente anche a Colorno, magari sulle maglie e forse progetteremo qualcosa col settore giovanile. Noi cercheremo di fare qualcosa di bello con lo spirito dei dilettanti. Valuteremo per le cariche: Bobba sarà sicuramente il direttore sportivo e farà il mercato».

E la squadra che affronterà l’Eccellenza?
«L’obiettivo è un po’ di scegliere i migliori giocatori locali e provare a fare la squadra che negli anni vorrà tornare a vincere. Un altro motivo per il quale abbiamo scelto questa opportunità è il settore giovanile: quello del Colorno è autonomo e permetterà di supportare una squadra di Eccellenza, cosa che a San Secondo non sarebbe stata possibile. Cercheremo di dar spazio ai giovani, anche se il prossimo anno verrà tolta una “quota under”. Io sono abbastanza convinto che anche certi miei giocatori possano fare l’Eccellenza, è ovvio che poi l’aspetto fisico sarà importante. Però, sicuramente ci porteremo a dietro tanti del nostro gruppo, a partire dai senatori Bersanelli, Caraffini, Lorenzini, Pessagno, Terranova, Galuppo. Solo per citarne alcuni».

Fra Promozione ed Eccellenza, però, c’è un bel salto.
«L’Eccellenza per me è la Serie A. La devo conoscere. Sulla Promozione avevo le idee chiare su cosa sarebbe servito per vincere. Qui ci dobbiamo ancora fare un’idea. Esserci dentro è un’altra cosa. Servirà un periodo di conoscenza della categoria. L’obiettivo sarà quello di fare un buon campionato».

Ultima domanda. Che cosa ne sarà, invece, del calcio a San Secondo?
«Abbiamo avuto tantissime proposte, anche più allettanti. Credo sia giusto lasciare il titolo alla Fulgor che sta facendo molto bene e che ha attenzione verso il paese. Rileveranno la matricola del Tonnotto San Secondo e faranno la Promozione o la Prima Categoria, auto declassandosi. Loro potranno portare avanti nella maniera più corretta il settore giovanile, facendo del sociale, un settore giovanile di paese, com’era nella mia filosofia. La Fulgor ha dirigenti seri e ambizioni giuste per le strutture di San Secondo. Poi spero che loro, essendo più radicati di me, possano avere più ascolto e più aiuti».