Lo scouting dal punto di vista del club: questo il tema al centro del nuovo modulo di formazione sostenuto da staff tecnici e osservatori della Lega Nazionale Dilettanti con Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa. Dopo l’incontro del mese scorso in collaborazione con il Club Italia Figc, questa volta l’analisi del metodo di lavoro per individuare i migliori talenti cambia prospettiva dal contesto della rappresentativa a quello della società professionistica, lo sbocco naturale di tutta l’attività legata alle selezioni giovanili LND. L’intervento del dirigente del Grifone, tra i club di Serie A in cima alle statistiche per l’impiego in prima squadra di calciatori formati nel vivaio, si è diviso sostanzialmente in due punti: da una parte il ruolo dell’osservatore e le caratteristiche che questa figura deve possedere in linea con la filosofia societaria e dall’altra il metodo predittivo, ossia il sistema di valutazione attraverso determinati parametri che permette agli scout di pronosticare in maniera attendibile la futura carriera di un calciatore. “Ogni club ha una sua idea ben precisa sulle caratteristiche che portano ad acquisire un giocatore. Per alcuni conta l’aspetto tecnico, per altri è fondamentale quello psicologico, per altri ancora la combinazione dei due – ha sottolineato Sbravati –  con la più alta percentuale di ragazzi del nostro settore giovanile che proviene dai dilettanti è davvero raro per noi guardare alle altre società professionistiche. Questo dato rispecchia il valore del calcio di base per tutto il sistema”.

(fonte e foto Lega Nazionale Dilettanti)