Da “La Vecchia”, frazione di Vezzano sul Crostolo allo stadio Olimpico di Roma. E’ questa la grande avventura che ha vissuto Stefano Bonacini (al centro nella foto insieme ai suoi collaboratori), 47 anni, tra gli arbitri di punta del Comitato reggiano del Csi, che ha diretto la finale Under 14 di calcio a 7 della Junior Tim Cup, la competizione che ha coinvolto gli oratori di tutta Italia, che ha visto scontrarsi nel big match per il titolo Milano e Bergamo. L’arbitro di Vezzano è stato scelto dalla commissione nazionale come direttore di gara principale dopo le ottime performance dello stesso in mattinata, quando aveva diretto alcune gare dei due gironi, da 4 formazioni ciascuno, della fase finale eliminatoria, al termine della quale Milano e Bergamo si sono guadagnate la sfida dell’Olimpico, poi vinta dai meneghini per 2-1. Stefano Bonacini, un arbitro che ha sempre dimostrato grande umiltà nell’alternare la direzione di gare provinciali in territorio reggiano a competizioni nazionali, ha coronato la sua carriera dopo 25 anni di campo con questa finale, diretta in modo assolutamente perfetto. Dopo tanti anni in Federazione, la giacchetta nera di Vezzano è passato al mondo del Csi, dove ha trovato una seconda famiglia, ed è cresciuto negli anni, raggiungendo livelli tecnici altissimi, tanto da meritarsi la direzione di una finale del Torneo della Montagna nel 2018 a Baiso e ora la finale nazionale di Junior Tim Cup. “E’ stata un’esperienza davvero fantastica – ci ha raccontato Stefano Bonacini – premetto però che, una volta ricevuta la convocazione, alla quale ho risposto positivamente, grazie all’ok ricevuto dal direttore tecnico del Csi di Reggio Emilia Giovanni Codazzi e dal presidente Alessandro Munarini, sono partito per Roma dove, mercoledì mattina, ho diretto alcune gare dei due gironi della fase eliminatoria dalle quali sono emerse le due finaliste. Al termine delle stesse, dopo pranzo, verso le 15,30, mentre stavo riposando nella mia stanza d’albergo, un componente della Commissione del Csi nazionale mi è venuto a comunicare che avrei diretto la finale dell’Olimpico come arbitro centrale, in programma la sera stessa, prima della finale di Coppa Italia fra Inter e Juventus. Assieme a me erano stati scelti Luca Zaniboni di Crema e Luca Frazzitta di Brescia. Dopo 25 anni di campo a tutti i livelli mi considero un arbitro esperto, eppure, malgrado questo, l’emozione di dirigere la finale è stata tanta e ho iniziato quindi a chiudermi nella mia campana di vetro, dopo aver ricevuto la notizia, concentrandomi su ciò che avrei fatto di lì a poco. D’altro canto, in gare come questa, basta una fischiata sbagliata per rovinare tutto e invece è andato tutto bene e noi tre arbitri della finale non abbiamo sbagliato davvero nulla. A fine partita, infatti, le due squadre, sia Milano che Bergamo, così come i componenti dei rispettivi staff, si sono complimentati con noi per la direzione di gara e questo ci ha riempito di gioia. E adesso da dove ripartirò? Dai campionati provinciali reggiani – spiega Bonacini col sorriso e tanta umiltà – per quanto concerne l’attività nazionale quella dell’Olimpico è stata la mia ultima partita; sono anni che giro a livello nazionale e quindi credo sia giusto chiudere ai massimi livelli, come ogni arbitro al mondo sognerebbe di terminare il proprio precorso. Responsabilità? Sì, ne sentivo tanta, soprattutto nei confronti di chi mi aveva scelto, del mio comitato di appartenenza e nei confronti di me stesso. Tra l’altro la gara veniva proiettata nei due maxischermo dell’Olimpico, quindi il pubblico poteva vedere ogni nostro eventuale errore. Comunque, è andata benissimo e quando arrivi a un certo livello, ritengo sia giusto chiudere in piedi. Ora lavorerò molto all’interno del mio comitato per far crescere i giovani arbitri perché si possano togliere queste soddisfazioni e magari ancora di più. A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a crescere, a partire da Roberto Mazzali, il mio presidente degli arbitri di calcio a livello di Comitato provinciale, per poi proseguire con Massimiliano Baldanza, designatore arbitrale, per aver contribuito alla mia crescita globale in questi anni. Ci tengo a ringraziare anche Giovanni Codazzi e Alessandro Munarini, ai quali spero di aver ripagato la fiducia riposta nel sottoscritto, che, malgrado il Csi di Reggio Emilia, in questo periodo, sia oberato di partite e di finali, hanno rinunciato a me per consentirmi di vivere un’esperienza unica che porterò sempre nel mio cuore”.
Ufficio stampa Csi Reggio Emilia